Gli scrittori italiani e l'emigrazione
L’esperienza dell’emigrazione ha riguardato, dall’Unità d’Italia ad oggi, quasi un terzo degli italiani, eppure un fenomeno sociale tanto importante è stato affrontato solo da pochi scrittori, soprattutto nel periodo, tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e la prima meta del Novecento, di maggiore intensità.Questo saggio, partendo dall’approfondimento del fenomeno migratorio sin dalla storia più remota, ripercorre i testi letterari che hanno trattato questo tema, mettendone in luce le diverse problematiche, le sofferenze e le umiliazioni subite dai nostri connazionali all’estero, non di rado vittime di quegli stessi pregiudizi e di quello stesso razzismo che viene talora riversato sugli immigrati che hanno scelto di vivere in Italia. E così scorrendo le pagine di De Amicis e Pascoli e poi, via via di Ungaretti, Pirandello, Soldati, Pavese per giungere, dal dopoguerra ai giorni nostri, a Sciascia, Strati, Rigoni Stern e quindi, tra gli altri, a Sgorlon, Magris, Biamonti, Di Biasio, Pariani e Mazzucco, l’emigrazione si presenta ai lettori in tutte le sue diverse angolazioni e problematiche e appare una volta di più come esperienza comunque traumatica sebbene non sempre illusoria.