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Parola all'editore



Giornata della terra e giornata del libro, il 22 e 23 aprile. Quante letture ci aiutano a dare un senso a queste due celebrazioni! Ve ne suggerisco alcune che seppur completamente diverse ci portano tutte alle stessa inesorabile conclusione...

Laudato si', Enciclica sulla cura della casa comune.  Seconda enciclica di papa Francesco scritta nel suo terzo anno di pontificato.

Mute voci mute di Rodolfo Di Biasio

Il vento è mia madre di Bear Heart e Molly Larkin

...ricominciamo a camminare a piedi nudi in uno spirito di comunione con la Terra e con gli altri.

É il tempo di stare in casa, questo. É tutto ciò che ci viene chiesto e che la maggior parte di noi può fare. È il tempo di soffermarci a pensare, di ricordare, di accettare, per essere dopo qualcosa di diverso.  Avete mai incontrato qualcuno e capito di averlo già conosciuto anche se non è vero? Una sensazione profonda e a volte bellissima. Una specie di certezza di esserci già stati, di avere percorso un cammino non finito, di avere in fondo la possibilità di riprovare.  Persone che ho incontrato, anche solo per pochi momenti, e perso, il cui ricordo e la cui presenza sono sempre qui. Ci siamo incontrati anche se non ci sei più, ci sarà un altro modo e un altro tempo, ma so che ci sei e ci sarai. Non ho rimpianti, non era troppo presto, non era troppo tardi, era un tempo che verrà.  Ed invece vi è mai capitato di incontrare una persona, conoscerla a fondo, frequentarla ma non riuscire a parlarci? Non riuscirci nel presente perché sempre c’è come una incomprensione di fondo, come parlare in due universi che per qualche secondo o poco più non sono sincronici.  Quante volte ci fermiamo e stringiamo la mano a qualcuno che non incontreremo mai più e quante volte salutiamo con un salve a malapena accennato qualcuno che sconvolgerà la nostra vita per sempre, per qualcosa che farà, per qualcosa che dirà, per tutto ciò che non si verificherà. Ho imparato a sorridere a chi in macchina è fermo all’incrocio in senso inverso al mio, a chi passeggia con un bambino per mano, a chi è solo su una panchina, o in coda all’ufficio postale, a chi in un negozio mi passa avanti o nella folla mi lascia passare. Ci sono volti che non conosco ma che non dimenticherò, come ci sono volti che non ho mai realmente osservato e sono nebbia. Volti che ricordano qualcosa d’altro, volti che sono dentro me e li rivedo giovani e sicuri. Ho imparato a sorridere per non dover mai poi dire a me stessa “potevo farlo”. Ma quanti sorrisi ho perso e quante strette di mano non date. Ci sono stati uomini, donne, poeti, scrittori con i quali ho parlato tante volte. Con alcuni di loro solo per telefono e troppo poco. Persone straordinarie con un mondo infinito di conoscenze e di passioni che mi hanno regalato momenti bellissimi, mi hanno fatto capire quanto poco io sappia e quanto poco abbia vissuto, quanto desiderio ho sempre di ascoltare ed imparare. Ora alcuni non ci sono più e non potrò mai conoscerli. Mi rimane una scritta sulla sinistra della pagina Mail e mi basta cliccare per riavere con me alcune, solo poche, di quelle grandi parole… è più di una scritta e più di una mancanza. É spesso un lungo silenzio.  Oggi tutto è veloce, velocissimo anche i rapporti tra le persone, anche il rapporto con se stessi. Non c’è tempo per il silenzio. Quei silenzi fatti di letture e pensieri, fatti di niente, fatti di rumori in sottofondo, non riesco più a trovarli. Eppure basta leggere un libro, una lettera, una mail per ritrovare tante cose, tante persone, noi stessi. Questo è il senso di Ghenomena, un invito a leggere quello che noi abbiamo ricercato e selezionato con tanta attenzione, con tanta passione. Una parte della nostra storia, una poesia che ti entra dentro con forza, romanzi che non si dimenticano. Testi che non vanno solo di moda, fine a stessi, creati per essere pubblicati in un determinato momento storico. Non abbiate paura del silenzio e lasciatevi trasportare dalle pagine di un libro. Leggete ai bambini una favola o al vostro compagno la poesia che più sentite vicina, riscoprite un autore o un argomento del passato e parlatene con i vostri genitori, sarà come stringerli in un lungo, profondissimo abbraccio. 

Buona lettura!

13 Aprile 2020                                                                                                                                                                  Maria Cristina Di Biasio


  • Per conoscere è necessario leggere. La forma della scrittura è il mezzo con il quale questo processo si esaurisce, poiché la concretezza, la chiarezza, la semplicità, l’unicità e l’originalità del messaggio, lo rendono indelebile. Perché allora non segnare con le parole gli accadimenti? Il libro, proprio nel momento in cui sembra perdere il suo ruolo centrale di fronte alla massiccia avanzata di altri mezzi di informazione è chiamato a colmare i vuoti lasciati scoperti, è chiamato a scavarsi delle nicchie entro cui operare, è chiamato a riproporre la capacità di immaginare attraverso le parole. Obiettivo di Ghenomena è quello di individuare alcuni di questi vuoti e di proporre testi necessari del passato e di oggi. I lbri di Ghenomena, estremamente curati nella stampa, si caratterizzano per la loro bellezza e per la loro eleganza grafica: veri e propri manufatti esteticamente preziosi. 
  • I Quattro camminanti   
    È una storia questa anche di donne, di spose, di madri, lasciate sole a combattere di qui e di là dal mare. È una storia antica quando ancora il mare faceva paura, quando i figli partivano e non tornavano, ma è una storia di oggi dove i mariti, i figli partono e ritornano, ogni giorno. È la storia di chi resta, custode di famiglie altrimenti disperse, tra sacrifici e speranze, con quella forza nascosta, fatta di amore e solitudine, di saggezza, tenacia e passione, talvolta di disperazione: “…Sarebbe stato più giusto che fosse lei ad andarsene per prima… Lei si impossessò di nuovo di quel figlio che se ne era andato in un’alba remota, cercò di inventarsi la sua presenza e, quando era certa che nessuno potesse sentirla, cominciò a parlargli in una cantilena che le smuoveva le viscere e le dava la certezza di essere stata sua madre...”
  • The Caos Club
    Lukas Grifo non riesce a uscire dal conflitto esistenziale che nasce fra la sua rinnegata identità di manager dell’alta finanza e quella nuova di combattente di arti marziali. Era Lo Zingaro sarà The Manager. Senso di sconfitta? Disorientamento? L’autore ci lascia entrare nell’intimità dei pensieri e dei gesti di un uomo che arriveremo a conoscere e a stimare, attraverso descrizioni sorprendentemente profonde e realistiche di stati d’animo e sensazioni. Il suo amore per una donna, psichiatra coraggiosa e rivoluzionaria, lo porterà ad entrare in contatto con Salvo. Il ragazzo rivedrà la propria esistenza attraverso le cure della dottoressa e la guida di Lukas e delle sue imprese al The Caos Club. Proprio il The Caos Club, tra arti marziali e malavita, sarà il centro nevralgico della storia. Qui si intrecceranno le azioni del protagonista e degli altri personaggi, Victor Forma, Freddy Lima, Lorenzo Benvenuti. In questo luogo tutti subiranno una trasformazione che li renderà, definitivamente, liberi. Per Lukas e Freddy, partecipi di questo cambiamento saranno le loro donne, figure salvifiche, specchio della parte più vera e nascosta dei loro amanti. Così l’autore ci sorprende ad ogni pagina in un alternarsi di evoluzioni psicologiche dei personaggi e di descrizioni approfondite e accurate del mondo dell’alta finanza e delle arti marziali.  
  • Gli scrittori italiani e l'emigrazione
    Il nome Ghenomena sta ad indicare gli accadimenti, i fatti, e in questa ottica ho scelto per iniziare un tema antico ma quanto mai attuale: l’emigrazione, l’emigrazione anche come storia al femminile. Ognuno di noi ha letto e legge di emigrazione, ma il libro di De Nicola esce dall’usuale. Un libro nuovo perché riesce a creare con l’enorme numero di opere e autori citati, un percorso chiaro e logico nella scrittura dell’emigrazione a partire dal duecento per arrivare ai nostri giorni, a quei drammi che continuamente accadono. Cerchiamo nelle parole degli autori riportati analogie e spunti per riflettere su quanto ci circonda.
  • Il principe delle stelle
    Due bambini che non si sono mai incontrati e non si incontreranno, due uomini che sorvegliano e guidano la loro vita, due storie diverse eppure legate dallo stesso desiderio di speranza, un protagonista che non ha paura di mettere in gioco le proprie convinzioni, i propri sentimenti: è questa la gabbia in cui si dipana la storia che è al tempo stesso giudizio sulla crudeltà degli uomini ed esempio di sopravvivenza. Così, un dialogo serrato accompagna il lettore a conoscere, pagina dopo pagina, Paolo, Ascik-kerib, suo zio, Haas-Araf e Ismaeel, le loro storie, le loro paure. Con un linguaggio che si arricchisce di volta in volta di termini etnici, tecnici, militari, ci addentriamo in una strada, in una bottega artigiana, in una guerra. E rivivono per noi antiche tradizioni e storie purtroppo attuali. Senza vuoti o ripetizioni, ogni momento della narrazione, tra il dolore e la capacità di gioire di ogni piccola cosa, ci regala un nuovo motivo di riflessione.
  • Lunenbaum
    Lunenbaum è un mondo parallelo, molto simile al nostro ma: il caffè nasce già dolce, Marilyn Monroe è ancora viva, è un mondo di nebbie e i soli sono due. L’alba del primo sole porta la luce, l’altra i colori. Miguan, in crisi, decide di partire per cercare Marilyn Monroe accompagnato da Lana, personaggio fuori dell’ordinario. Lana ha un disturbo della memoria che le fa dimenticare al mattino gli eventi del giorno precedente. Per questo motivo scrive tutto ciò che le accade su un foglietto azzurro che tiene sempre con sé. Miguan viene coinvolto in una storia che si rivela essere ben più grande di lui. La verità gli si manifesta attraverso disvelamenti successivi, in cui ogni rivelazione rende falsa la rivelazione precedente e arricchisce di nuovi particolari la storia. In laboratorio è stato sintetizzato Mnemosine, virus estremamente aggressivo, in grado di indurre una malattia chiamata dimenticanza, che erode tutti i ricordi negativi di un essere umano. La verità continua a svelarsi e Miguan scopre che la dimenticanza ha contagiato l’intera Francia. Una volta a conoscenza della verità, Miguan diventa egli stesso un bersaglio ed è costretto alla fuga con Lana. Dopo vari colpi di scena, Miguan sceglie finalmente la sua strada anche nei confronti di Lana… ma il mondo si rivela non essere quello che sembra… Lunenbaum comincia a diventare un mondo quasi perfetto… ma… “Che non potrei vivere in un mondo in cui tu non ci sei”.
  • La Pennacchiosa
    Per quanto c’è dato sapere la fiaba La Pennacchiosa è qui pubblicata per la prima volta. Naturalmente, come spesso accade nelle novelle popolari, essa contiene elementi appartenenti anche ad altre storie: le tre sorelle, il sale, i vestiti di indicibile bellezza, la fanciulla cacciata dal padre, il principe malato d’amore, la fuga dal ballo… Uno o anche due di essi si trovano, diversamente articolati, in tanti racconti tradizionali o letterari, ma ci sembra che in La Pennacchiosa essi si combinino in modo particolarmente armonioso e con una mirabile accuratezza nella definizione dei passaggi narrativi. La lingua usata dalla narratrice non ha più le tonalità dialettali di chi l’ha narrata a lei negli anni venti del secolo scorso, ma ha mantenuto certo la cadenza lineare ed esplicativa tanto adatta ai bambini. Usiamo questro tempo per leggere ai figli le favole e crescere con loro.
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